DIARIO SAMESE

TERZA PARTE

Dopo l'arrivo di Felice e Giovanni presso il campo sacrale delle scuole elementari, si unirono alla nostra ormai (famosa comitiva) altri due simpaticissimi personaggi che sancirono (in parte), la storia dei "ragazzi della via la verde"; parliamo di (Gianfranco e Pierpaolo), rispettivamente figli du Mimì Cordì e du Dottore Moio, i quali essendo stati molto più grandi di noi e cresciuti in una realtà cittadina completamente diversa dalla nostra, (visto che provenivano dal profondo Nord)..si.."i Riggiu".. fecero molta fatica ad apprendere la nostra mentalità, insegnandoci (in un secondo tempo), con la loro grandissima signorilità e con quel giusto pizzico di umiltà che li contraddistingueva, ad avere rispetto per il prossimo ed essere sempre leali gli uni con gli altri..chissà perchè dopo nemmeno dieci minuti i "Rriggitani"ci chiesero: JAMU I NDI FUTTIMU I PORTUGAGLIA NTA L'ORTU DU......??? E' NOI; ALLA FACCIA! SIAMO PROPRIO IN BUONE MANI.....IL FUTURO E' NOSTRO! Cresciuti su questi lodevoli insegnamenti, Paolo decise di affrontare una prova di coraggio e chiese alla mia persona: PARENTI? NDI' FUTTIMUA SCUPA DU BIDELLU? Ed io? Ma che dici? Sei impazzito? Ma ti sembra questo il modo di affrontare la vita di tutti i giorni...rubando ehhhhhh?..RUBANDO SOLO UNA SCOPA??? PIGGHIAMUNDI PURU A PALETTA!!! Paolo si chiese; cavolo...non ci avevo pensato! Così, essendo dei bravissimi artisti del furto e incalliti fans di arsenico detto "Lupin", andammo a consumare presso l'abitacolo del bidello, il folle gesto: fummo però colti e sorpresi quel dì, con le mani "sporche di marmellata"(dal custode scolastico), ed essendo stato anch'egli bambino, intuì in un lampo il gesto infantile di noi fanciulli, tanto che non se la prese a male e di conseguenza non disse assolutamente niente ai nostri genitori, tralasciando di fatto senza battere ciglio, l'accaduto.... Due secondi appena e chiamò l'esercito!!! MENU MALI  CA' NU N'TISERU....SANNO'....!!! Scampato il pericolo, tornammo insieme con Paolo ad intraprendere quello che ci riusciva meglio; litigare durante una partita di calcio con i nostri amici di sempre: nelle gare di "soccer" (era risaputo ormai), Piero era sempre in prima fila ed affrontava l'avversario di turno con saggezza e spirito di lealtà; "SE NON MI DUNI U GOAL( diceva), PIGGHIU U PALLUNI E MINDIVAJU PA' CASA! Non ci restava altro che concedergli la rete per poter così continuare a giocare e divertirci: Intanto Gianfranco che era famoso per le sue idee brillanti ci disse; Ragazzi organizziamo un torneo? E' noi che non avevamo ambizioni chiedemmo in coro: Chi si vinci??? Nenti, rispose il giovane della città dei bronzi...E' noi; bella idea Gianfranco, menu mali venisti cà a Samo tu, sannò comu facevamu...  Non è cà magari nta' su torneu ci mp'izzamu puru di sordi a veru? Ed egli rispose: Ma noooooooo...che andate a pensare.....bastano solo 5.000 lire per partecipare!!! Cinquemila-lire? E' chi l'aveva mai viste???? Già, l'unico pezzo di carta che conoscevamo, erano le 500 lire intraviste nei giornali!Comunque non ci scoraggiammo e come grandi eroi, andammo presso i nostri rispettivi genitori a chiedere (a quest'ultimi), di sobbarcarsi le spese  per partecipare all' ambito torneo.....Vi lascio immaginare (alla mia richiesta) la reazione du "FFRREDU" ( mio padre)....VAI A LAVURAR BARBUN!!!! Tornati sul campo delle scuole elementari e non avendo raccimolato nemmeno (cinquanta lire),  ognuno di noi di fronte agli amici ( per non sfigurare), si vantava sparandole una più grossa dell'altra, raccontando di conseguenza frottole nell'essere riusciti a far sborsare la somma dovuta a chi di competenza; ad esempio Piero affermava a gran voce: "PATRUMA I MIA SI SPAGNAU' SEMPRI E MI DISSI CA' I SORDI MI DUNA APPENA FAZZU 18 ANNI".....( peccato che ne avevamo  ancora 12 e mezzo)...ah no, continuò lui: "QUANDU SI VOLI, SI VOLI"! Paolo invece in cambio dell'iscrizione al torneo, promise ai suoi genitori di essere sempre ubbidiente e di non dire mai le bugie.....peccato che il fanciullo era poco credibile ( visto che sotto un braccio teneva un libro di fiabe che conosceva a memoria rigo per rigo)... PINOCCHIO! Aldo a differenza di tutti noi, era l'unico che era riuscito a raccimolare (senza grandi fatiche)i tanto sospirati soldini!!  Così, con il petto in fuori e l'orgoglio Veneto che lo contraddistingueva, il giovane del Nord Est si accingeva a dirigersi al centro del campo dove erano appisolati i due Rriggitani, ed affermò con voce possente: ECCO A VOI LE 5.000 MILA LIRE PER PARTECIPARE AL TORNEO; 2.500 a te Gianfranco e 2.500 lire a te Pierpaolo!  Ad udire ciò e ad osservare questa  invidiatissima scena, restammo tutti quanti increduli!.....Fra noi ci si chiedeva: Beato Aldo, come avrà convinto sua madre? Che bravo ragazzo, chissà quanti lavori ha fatto in casa e quanti sacrifici ha dovuto sopportare in passato; certo che sua mamma è una donna comprensiva e sicuramente deve essere molto emancipata, venendo subito incontro all'esigenza del proprio figliolo, (NO COMU A NUI)......che invidia.....!!!  A finire questa frase, dopo pochi minuti si udì una voce che proveniva dalla strada....: AL LADRO, AL LADRO!!!!....

Era la mamma di Aldo, chissà con chi c'è l'aveva...mah....!!!

Insomma, bene o male riuscimmo ad iscriverci a questa "sudatissima e desiderata" manifestazione: nell'attesa della presentazione del torneo alle tv locali, Pierpaolo lucidava la sua personalissima cassaforte e disse a noi giovani aspiranti calciatori; i vostri soldini sono al sicuro, li tengo io e vi potete sicuramente fidare di me....è noi felici pensammo ad alta voce; CA' CHE STORTU..."(IGLIU)"....che grosso rischio si prende..! Così, iniziammo a giocare il nostro primo torneo contro i reggini, i quali erano anche dei bravi comunicatori, ma in quanto a calciare un pallone erano meno dello zero...così di conseguenza si videro sconfitti e vi lascio immaginare il dopo partita......Gianfranco essendo tifoso del Torino accusava Piero di aver barato essendo  quest'ultimo fans Juventino, ma il bianconero samese si fece rispettare rispondendo (con le dovute maniere) alle banali accuse ricevute: TA STRICHI? SGANCIA I SORDI CAPISCISTII!!! Insomma dopo una forte lite verbale durata pochissimo tempo ( sei ore e cinquantasette minuti) ci si mise d'accordo e i soldi vennero "versati" finalmente e giustamente, ai legittimi trionfatori del torneo, che in campo avevano dato  sicuramente dimostrazione di una netta supremazia territoriale, vincendo infatti per "11-10" (dopo un contestatissimo calcio di rigore concesso a tre secondi dalla fine) da un direttore di gara con un cognome poco conosciuto da quelle parti... un certo DE SANCTIS!!!!

Piero, dopo aver ricevuto le monetine dagli organizzatori del torneo, dalla gioia iniziò a delirare ed esclamò ad altissima voce presso le mure delle scuole elementari: "ORA CU' STI SORDI CHI VINCIA' , FAZZU I VENI A MOGGI NTA ME' JUVENTUS".......

E' CU NDI' FERMA CHIIU' .....

era il 1985......

continua.......

...