DIARIO SAMESE
SECONDA PARTE
Eravamo rimasti alle partite giocate con gli amici d'infanzia, presso le scuole elementari; che belle giornate passavamo insieme; quanta spensieratezza allora e quanta ingenuità. Formata la "cinquina" di scoli; Piero, (lo juventinazzo), Aldo,( il padovano), Paolo,( l'intelligente),Maurizio,( il simpaticone) ed infine il più "bello" del gruppo; Giuseppe, detto (Parente)....si avviava dunque,ad organizzare partite fra le citate persone: il gioco più comune era " A porta americana", che consisteva nel giocare con appunto un portiere,( Maurizio) e gli altri (giovani calciatori), che si contendevano il pallone divisi in due squadre: premetto che i più forti all'epoca erano Piero e Paolo ( e guarda caso dopo un lunghissimo ed estenuante sorteggio) riuscivano sempre a giocare insieme:io ed Aldo comunque non eravamo mica male, davamo sempre il massimo, quando puntualmente eravamo chiamati a dare una grande dimostrazione al numerosissimo pubblico presente ( U DINU PACILEO fretello maggiore di Cecè e U SALVATORE GATTELARO); Fischio d'inizio e dopo 2 minuti e mezzo io ed il ragazzo veneto eravamo già sotto di 20 lunghezze!!! A quel punto Aldo, che era un maestro di tattica mi disse: Giuseppe; per riuscire a riequilibrare il risultato dobbiamo usare un azzeccata contromossa; ed io cioè? NESCI FORA, JIOCU SULU! Preso dallo sconforto mi misi a bordo campo a fianco dei giovanissimi Salvatore e Dino i quali dopo aver visto tale scena affermarono: ci dispiace tantissimo per l' uscita dal "terreno calcistico"; tu sei bravissimo.gli altri non capiscono niente di calcio ed è un delitto non farti giocare, tu per noi sei INSOSTITUIBILE....non fecero in tempo di finire la frase che entrambi presero il mio posto in campo! La partita intanto continuava, Paolo dava spettacolo da vero fuoriclasse,Piero invece correva e impartiva lezioni ai poveri avversari, facendo in pratica un solo boccone dei malcapitati fanciulli, insomma era quasi un monologo la supremazia era schiacciante...infatti dopo "novanta minuti di gioco" la partita terminò 40 PARI! La gioa di Aldo era indescrivibile, i piccoli Dino e Salvatore erano ormai diventati delle stars......gli unici ad essere incazzati erano Paolo e Piero: quest'ultimo dopo il pareggio subìto minacciò PAOLO negli spogliatoi con frasi compromettenti: Oh Paolu; a prossima vota jiocu cu Giuseppi! Paolo udendo questa affermazione andò su tutte le furie e da ragazzo coraggioso non si tirò indietro ed affrontò il toro per le corna....( andandosene a casa)! Ormai intorno alle scuole elementari si sentivano solo le urla di Piero che non avendo accettato il verdetto del campo iniziò ad organizzare in un lampo, un altra partita: Poco dopo lo "zebrato" mi chiese: :Giuseppi; vuji jocati cu mmia.. anche se tifi pù Torinu!.Non credevo alle mie orecchie, io giovane piemontese ad avere la fortuna di essere nella stessa compagine del mito di scoli elementari, appunto Piero: la mia gioa non conosceva confini ma ahimè non avevo fatto i conti con una ipotetica malaugurata prestazione in campo; già, quando Piero in campo si arrabbiava non guardava in faccia. nessuno..e se per caso sbagliavi un passaggio lui metteva le mani sui fianchi e cominciava a scaraventarti contro, tutto il suo disprezzo calcistico....così........a fine gara......
Giuseppi? Ma pacchì non jitii i cogghiti mm'unndizzi?????
CHE PROFETA!!!!!
Appena finita la partita, in comune accordo, decidemmo di andare a dissetarci al bar.. sì..( glià funtana da Rafèla... madre di Dino), il quale all' insaputa della mamma ci invitava a recuperare i sali minerali. Al rientro in campo trovammo ad aspettarci presso la bandierina del calcio d'angolo, il nostro amico Paolo il quale portò con se, due suoi nuovi amici Giovanni ( fratello di Maria Luisa ed il massiccio e simpatico Felice (fratello dell'attuale centrale samese Gianluca); era naturalmente nato un certo imbarazzo perché eravamo (a parte Paolo) tutti quanti dei perfetti sconosciuti; ma Felice decise subito di sciogliere il ghiaccio con una frase amichevole, ed infatti esclamò: Chi ha il coraggio di giocare contro di me? Chissà perché a questa affermazione, tutti ci voltammo da Piero; ma lui da persona coraggiosissima non si tirò indietro ed esclamò ad alta voce: Giuseppi joca tu!!.....mi raccomando non mi deludere un altra volta! Per me fu un fulmine a ciel sereno; Felice accostò il suo sguardo verso di me; diciamola tutta: io in confronto a lui ero piccolo piccolo ( Davide contro Golia, tanto per intenderci) ...ed io cominciai a tremare come una foglia; ma Felice che capì i miei timori, da subito mi prese in simpatia e la cosa fu subito reciproca, perché poco prima di entrare in campo, gli raccontai una barzelletta,che solo lui capì.....Così,dopo essermi preso di coraggio chiesi al figlio del dottore D'agostino: Ma tu per quale squadra tifi? E' lui; il Verona! Caspita, il Verona è primo in classifica, ed al secondo posto invece è piazzato il mio Torino! Caro Felice ( io affermai), la tua squadra del cuore sta quasi per vincere lo scudetto (era infatti il 1985), e se non erro se ciò avverrà, sarà il primo tricolore della storia gialloblù non è vero? E' lui rispose: E' che ne so, io tifo per chi ogni anno vince il campionato......
Azzu ???..dissi fra me e me...(CHIAMALU FISSA)!
Il fratello di Gianluca giocava in porta ed io affettuosamente lo denominai Claudio Garella ( portiere del Verona dell'epoca), ma lui era poco" felice" di questo nomignolo, infatti sorpreso mi chiese; Giuseppi, pacchìì mi chiami Garella? Igliu non sapi i para: ed io:....APPUNTO.......
continua.......
PER DIEM SAMESE
SECOND PART
THAT PROPHET!!!
I SAID???..dissi between me and me... FIXED (IT CALSS)!
it continues......
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