Questo è il dono che Dio 
										fa al suo popolo, liberato dalla 
										schiavitù egiziana ed in cammino verso 
										la terra promessa: "Al tramonto 
										mangerete carne e alla mattina vi 
										sazierete di pane, saprete così che io 
										sono il Signore, vostro Dio (Ex 16,4)". 
										
										
								
											Questo stesso dono 
											Dio fa a noi, fedeli cristiani, 
											pellegrini nel deserto di questo 
											mondo ed in cammino verso la patria 
											del cielo:"Datevi da fare non per il 
											cibo che non dura, ma per il cibo 
											che rimane per la vita eterna e che 
											il Figlio dell'uomo vi darà (Gv 
											6,26)".   
										
											Il cibo che viene 
											dato a noi cristiani, rispetto a 
											quello dato all'antico popolo di Dio 
											che cammina nel deserto, è quello 
											 vero. "Non è Mosè che vi dato il 
											pane dal cielo, ma il Padre mio che 
											vi dà il pane dal cielo, quello vero 
											(Gv 6,30)".
										
											Ma per saper 
											distinguere questa differenza e 
											riconoscere la preziosità del cibo 
											che il Padre dà a noi cristiani dal 
											cielo, è necessario che impariamo  a 
											conoscere Gesù Cristo e che "davvero 
											gli prestiamo ascolto (Ef 4,23)". 
											Purtroppo è questa conoscenza che ci 
											manca e la conseguenza la notiamo 
											tutte le Domeniche nella scarsa 
											partecipazione di noi cristiani alla 
											Messa.
										
											L'esortazione che 
											oggi la Chiesa ci rivolge è la 
											stessa di S. Paolo: "Non 
											comportatevi più come i pagani, con 
											i vostri vani pensieri (Ef 4,21)", 
											ma lasciatevi istruire da Lui, che 
											si è fatto "cibo e bevanda" per la 
											nostra salvezza.  
									