DIARIO SAMESE

QUARTA PARTE

 RACCONTI PRECEDENTI

ENZO MARADONA

Erano passati due anni dopo l'arrivo a Samo dei due reggini Gianfranco e Pierpaolo e tutto faceva ormai presagire che il mosaico delle scuole elementari era ormai completato. Invece, in un caldo pomeriggio di maggio verso le 15:47 del 1987, apparve di fronte ai ragazzi della via Laverde un giovincello con un vespino rosso sangue e con l'aria di attaccabrighe......

costui era Enzo, (giovane ragazzo venuto dalla lontana Australia) a convivere con i samesi che da li a poco si fece amici......

Al suo arrivo in campo Enzo timbrò il suo biglietto da visita esclamando a gran voce...

VOGLIO GIOCARE ANCHE IO, ALTRIMENTI SPACCO TUTTO!!!!

Ad udire ciò fra i ragazzi delle scuole elementari ci si interrogava sul da farsi e guardandosi negli occhi l'un l'altro si chiesero:
Chi lo uccide??? Gia'....chi aveva il fegato di mettersi contro di lui???Piero stranamente sorprese tutti ed asclamo' al forestiero sul vespino:

Senti amico, vidi chi nda a fari!!!

Enzo scese subito dalla vespa e si scagliò sul pallone e lo butto' sotto un orto di un vicino! Quel gesto sconsiderato tocco' il cuore di Piero e dei presenti i quali in comune accordo, decisero di dare una severa lezione al giovane australiano:

U Parenti che fra i 5 fanciulli non era u chiu' fissa esclamò:

Qual'è la capitale d'Italia?....Quanti sono i 4 punti cardinali? I 7 re di Roma quantu sunnu???

Ah che bella lezione .....

Dopo diversi quesiti posti da noi ragazzi intelligenti, Paolo decise di mettere fine a questa dura tortura e chiese allo straniero venuto da lontano:

Conosci u Mimmu Moiu? Vive in Australia....

Enzo a quel punto capi' che era ora di chiudere per sempre il discorso (ed umiliare qualcuno) così prendendo il microfono posto a bordo campo disse:

Io sono l'uomo tigre e lotto contro il male, combatto solo per la libertà.....Parente prese la palla al balzo e continuo' facendo il verso della tigre, Piero lo struzzo, Aldo il gallo e così si cominciò ad intonare insieme la vecchia fattoria......

Enzo ando' su tutte le furie ed esclamò.....

AVRETE PRESTO MIE NOTIZIE....E SCOMPARVE COL SUO MANTELLO TIGRATO...(dimenticandosi il vespino e tornandosene a casa a piedi).

Mentre il giovane australiano si allontanava, fra i residenti del loco si fece una riunione straordinaria:Paolo prese la parola e disse:

Ragazzi, qui si mette male, se costui si presenta anche domani dobbiamo fargli capire una buona volta chi comanda...siete tutti d'accordo?

SIIIIIIIIIIIIII........PACCIU.... (RISPOSERO GLI AMICI)!!!

Dopo 9 ore di gabinetto (u Parenti per l'occasione aveva acquistato alla "Coop" ventisei rotoli ad ottimo prezzo) si decise all'unanimità' di mettere fine alla presunzione di questo nuovo arrivato. Così, il mattino seguente ( una domenica mattina) Enzo si presentò puntuale al campo (durante l'anticipo di campionato di scoli) e con aria da chi sa il fatto suo, esclamò a gran voce ai presenti!!!!!

VI PARI CA SUGNU SCEMU? A CU VOLITI I SFUTTITI? VI PARI CA NON M'ICCORGIA CA TORNAI IERI SIRA A CASA A PEDI!!!

AH... AAAAHHHH... MA CRIDITI CA CA' N'DAVI STORTI?...

EU U PROSSIMU ANNU FAZZU U GEOMETRA A SIDERNU....

A quella sua esclamazione tutti restarono alquanto sorpresi e Piero invitò l'australiano a giocare insieme a lui in squadra! Una volta in campo Enzo decise subito di metterla sulla rissa cantando infatti al centro del campo le canzoni di Nilla Pizzi, facendo così scappare tutti, calciatori pubblico e operatori di pay tv...riuscendo così a far vincere la propria squadra 3-0 a tavolino!Ore dopo, l'australiano dagli occhi di ghiaccio venne messo alle strette da Piero il quale gli chiese:

PA CU TIFI?

E' LUI...

U NAPOLI!

Scatto' fra i presenti una risata generale e il capo branco Brancatisano chiese ancora:

PACCHI' TIFI  PU NAPOLI?

Ed il giovane straniero rispose:

PACCHI' MI PIACCIUNU I SCECCHI.....

Da li si percepì subito i gusti equini raffinati del ragazzo e per non metterlo in imbarazzo decidemmo di farci prendere tutti a botte:

All'inizio Enzo sembrava alquanto docile con i fanciulli presenti riuscendo solamente a colpire con un rullo compressore le teste dei ragazzi, ma da li a poco la "ferocia" del ragazzo non conobbe confini ed a squarciagola intonò la canzone di Toto Cutugno.....

L'italiano!

Meno male che si dimentico' il ritornello, altrimenti oggi non saremmo qui a decriverlo....

Continua.... Seconda parte

 

I MIEI RACCONTI SAMESI

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