LUNEDÌ 13 OTTOBRE 2014

LO SPORT

INTERVISTA AD ALBERTO MANASSERO

(Giornalista di "Tuttosport").

 

Buon Giorno Signor Manassero, benvenuto sulle pagine del nostro sito.

Grazie a voi ed un caloroso saluto a tutti i lettori di www.tuttosamo.it

Signor Manassero come nasce la sua passione per il giornalismo sportivo?

Dalla fusione di tre passioni: lettura, scrittura e sport. Le prime due strettamente connesse, la terza unita alle altre più per casualità che per altro. Ho sempre amato leggere e ho letto molto sin dall'adolescenza, più tardi ho scoperto quanto fosse bello scrivere cercando di farsi capire senza essere banale. Lo sport, invece, è una mania sin dalla più tenera età, quando riuscivo aguardare qualsiasi disciplina comparisse in tv. A cementare l'insieme, comunque, è stato l'amore per il Torino: squadra epica e letteraria come nessuna, oltre che passionale.

Quindi Lei è un vero tifoso granata? Da dove nasce la passione per questi colori?

Da dentro. Da come sono nato. Da mio padre e da mio cugino. Da come sono e sempre sarò.

La recente squalifica del neo presidente delle Figc Tavecchio non influirà negativamente con le altre federazioni Europee?

Non saprei, certo non è una bella immagine quella che si dà del nostro calcio. Ma è solo colpa di Tavecchio? O Tavecchio è la precisa espressione di ciò che è il nostro calcio? Io propendo per la seconda ipotesi, col timore che Tavecchio, alla fin fine, sia addirittura una versione edulcorata, paesana, buonista e caricaturale di quanto in realtà siamo.

Lei è favorevole alla moviola in campo?

Da amante del football americano, dovrei esserne un convinto assertore, tuttavia nutro parecchi dubbi sia sulla sua effettiva applicabilità tecnica al calcio sia sugli effetti indiretti. Il calcio non e un movimento elitario, si gioca dai cortili ai prati di campagna agli sterrati di periferia: ed è questa la sua vera forza. Troppa tecnologia lo snaturerebbe. E l'errore arbitrale fa parte del gioco come pali traverse e gollonzi. Piuttosto, io propugnerei una rivoluzione del mondo arbitrale e giuridico: vorrei giudici, in campo e fuori, molto più lontani dall'ambito calcistico, totalmente esterni ed inavvicinabili, con una costante opera di vigilanza su eventuali collusioni o compromissioni, con regole rigidissime e applicatissime. Insomma, vorrei avere almeno la quasi certezza che l'errore un errore e non un favore.

Quale è stata la piu’ bella esperienza giornalistica sportiva da Lei mai raccontata?

Nulla era nei miei sogni come un' Olimpiade. Aver partecipato, anche se solo da giornalista, ai Giochi di Sydney 2000 è l'orgoglio della mia vita assieme ai miei tre figli. Ho poi seguito, in parte, pure quelli invernali di Torino 2006. Se proprio devo esagerare, mi resterebbe un sogno: uno scudetto del Toro. Mi basterebbe pure una coppetta, eh...

Il suo giornale segue quotidianamente le vicende di due realtà calcistiche cittadine completamente diverse: da una parte la Juventus con un programma sempre ambizioso e con investimenti economici certi, dall’altra invece, un Torino che fatica a tornare ai fasti di un tempo e che “vive alla giornata” senza una vera programmazione a lungo termine. Il suo pensiero a riguardo?

Primo: vincere non è tutto. Non condivido, però, sul fatto che il Torino viva alla giornata. L'ho sostenuto e denunciato a lungo, facendomi persino parecchi “amici”, quando il presidente Cairo era guardato come un intoccabile e venerato come un papa. Proprio per questo adesso credo di poter dire a ragion veduta che, tra ancora tanti limiti ed errori e difetti, il Torino non vive più alla giornata. Per quanto riguarda Tuttosport, da dentro posso assolutamente affermare che, nella differenza di spazi e di colori imposta dai fatti e dalle incompatibili diversità, seguiamo entrambe con identica passione. Se c'è una differenza è di passionalità, ma è di riflesso: conseguenza delle suddette diversità.

Infine vogliamo da Lei un pronostico secco sul campionato: chi vincerà lo scudetto 2014/15?

Tornerà a Torino, ma temo che quest'anno il Toro non sia ancora pronto...

Ringraziandola per il suo gentile intervento, le auguriamo grandissimi successi per il suo lavoro.

Grazie per le vostre belle parole, arrivederci a presto...naturalmente su tuttosamo.it!

 

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