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“Il nuovo abitato di Samo e gli antichi ruderi
di Precacore sono contigui. Si osservano come
per controllarsi, per non separarsi.
Dall’abitato di Samo i ruderi di Precacore
appaiono come una sorta d rimorso, di memento
mori,come il luogo di fondazione e della
memoria. Dalla collina con i ruderi le case di
Samo appaiono una sorta di continuità della
vita.” Queste le impressioni che il Prof. Vito Teti riferisce nel suo libro: Il senso dei
luoghi, Donzelli editore, 2004. Ed è proprio il
“senso dei luoghi”
che molti calabresi all’estero hanno ritrovato
visitando il sito www.tuttosamo.it, un punto di
riferimento per chi vuole rimanere in contatto,
in tempo reale, con il proprio paese d’origine.Leggi |
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Innamorarsi di
Samo....
Vado (e vengo da) a
Samo da anni.
Da sempre.Mi ricordo la Samo degli anni
settanta, quella del gemellaggio con Samos (di
Grecia), quella dei salesiani (fino a) quella
dei murales.
Mi ricordo la Samo che non c’?pi? La Samo che
non c’?mai stata! Quella del cantautore E. B.
Manuel (Emanuele Brancatisano), quella di
Peppino "Biliardo" Pizzati. Quella dei
"Pitagorici" e dei "Nuovi eroi". E ancora: la
Samo del Ds (partito cui appartengo), quella di
Luciano Brancatisano (che si ?suicidato) e che
suonava la chitarra.Quella della chitarra.Il "Festival dei due mondi" a cui ho
partecipato. Le serate ai tavolini dei bar. Le
serate a immaginare una donna (sempre di qualcun
altro).Mi ricordo Giacobbe: il suo "companeros" e il
suo "Barzan?quot;.Mi ricordo la pizzeria in via
La Verde.La nuova pizzeria sotto al "Bar Pitagora".Continua |
Il
Territorio di Samo
può essere considerato, dal punto di vista floristico e
faunistico, un campione dell'habitat naturale di tutto
l'Aspromonte, estendendosi da 302 m.
di altitudine fino a 1955 m. Sotto il profilo floristica
Samo ha molto da offrire. Alle quote pi?basse la
vegetazione ?costituita dalla macchia medi terra?nea che
presenta una straordinaria mescolanza di forme e colori:
la ginestra (spar-tium junceum ), l'erica arborea (erica
arborea) detta "braver?quot;, il mirto (mirtus communis)
detto "marciadara"', il lentisco (pistacia lentiscus)
detto "stincu", la fillirea (phillirea sp.), l'oleandro
(nerium oleander) detto "landru oplembaci", la tamerice
(tamarix africana o gallica) detta "brica", il
corbezzolo, il cisto. Salen?do un po' di quota si
incontra il leccio (quercus ilex) detto "ilici" che con
le sue varietà.Continua |
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