Mercoledì 12 Novembre 2014

Le interviste di tuttosamo.it

INTERVISTA A GIOVANNI MARMINA

Giovanni Marmina, speaker e responsabile del GR di Radio Onda Novara, capo redattore e conduttore tv presso Videonovara. Oltre alle collaborazioni con le realtà locali e regionali, è impegnato su più fronti a livello nazionale. Si occupa della comunicazione di Miss Italia in Piemonte e Valle d'Aosta e ha realizzato alcuni articoli apparsi sulla prestigiosa Rivista del Banco Popolare (ex Banca Popolare di Verona e di Novara), il gruppo bancario cooperativo più grande d'Italia.

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Buongiorno Giovanni, essendo il nostro sito molto seguito dai nostri emigrati sparsi nel mondo parlaci del tuo legame con Samo e della tua parentela.

Buongiorno Giuseppe, come sai sono nato a Novara, ma i miei genitori (Placido e Rosa) sono entrambi di Samo. Ho trascorso a Samo i miei periodi di ferie, ma manco ormai da alcuni anni.

Quali sono stati sin da piccolo i tuoi sogni nel cassetto?

Onestamente non avevo grandi sogni nel cassetto, dicevo scherzando che avrei fatto lo scienziato nucleare ma non sapevo nemmeno che cosa significasse. In realtà, pensavo a divertirmi e a giocare come fanno tutti i bambini.

Come hai deciso di seguire la strada del giornalismo e della comunicazione in particolare.

Mi ci sono appassionato quasi per caso. Al Liceo, il professore di Italiano ci invogliava a leggere gli articoli di fondo dei quotidiani nazionali e nelle tracce dei temi non mancava mai un riferimento ai fatti di attualità. Così ho iniziato a collaborare occasionalmente con la carta stampata che non avevo ancora 17 anni, poi a mi è capitata l’opportunità di una sostituzione estiva in televisione e da lì è iniziato tutto.

 Il tuo rapporto con i sociali network?

Un rapporto molto intenso ma non morboso, li considero ottimi strumenti di divulgazione e li uso per promuovere la mia attività. Purtroppo, il rovescio della medaglia è nell’abuso che se ne fa, nel cattivo utilizzo legato ad una falsa idea di democrazia telematica, per cui tutti possono scrivere tutto e spacciare per vere e assodate cose assolutamente inattendibili.

Quale esperienza giornalistica ti ha segnato di piu?

A parte la televisione, che resta il mio punto di riferimento, la collaborazione con alcuni quotidiani nazionali e l’attività di ufficio stampa e di press agency a favore di personaggi e di realtà molto prestigiose. Esperienze che mi hanno segnato e insegnato molto, come quella con l'amico Luciano Lutring, di cui per anni ho curato la comunicazione.
 

Condurre una trasmissione televisiva è senza dubbio una enorme responsabilità. Descrivici quindi  la tua prima esperienza davanti alle telecamere e che cosa hai provato?

Imbarazzo, emozione e timidezza. Al tempo stesso ero curioso e divertito, sentivo il peso della responsabilità... davanti avevo gli occhi severi di un pubblico critico ed esigente, visto che la prima volta ho dovuto condurre un tg sportivo al termine degli incontri di calcio domenicali… e si sa com’è il pubblico dei tifosi!

Un tuo pensiero sul nostro sito www.tuttosamo.it

Lo seguo con interesse, apprezzo il vostro impegno, la dedizione e la passione con la quale riuscite a comunicare in modo semplice e diretto gli eventi del territorio. La vostra è una missione, dunque complimenti.

Tuo padre si dedica all’arte della poesia, non si potrebbe realizzare una puntata dedicata alla sua passione in concomitanza con il nostro portale?

Diciamo che il suo è un "vizio" di famiglia: anche i suoi fratelli, in particolare Zio Giuseppe e Zia Maria, si dedicano alla poesia. Più che altro il loro è un dono, una passione che coltivano fin da piccoli. Però, battute a parte, penso che dovreste chiedere direttamente a lui...

Infine un tuo pensiero sull'attuale situazione economica italiana.

Non sono un economista, ma il mio pensiero non è affatto positivo visto il momento... Il problema è che noi italiani siamo troppo fatalisti, viviamo alla giornata! Una volta si diceva che il popolo italiano è abituato a confidare nello stellone italico, oggi il nostro punto di riferimento sono le dodici stelle della bandiera europea... molto più fredde e formali. Ma, ironia a parte, mi sembra che manchino serie politiche di sviluppo per il futuro del nostro Paese. Siamo incapaci di progettare l’Italia dei nostri figli, da popolo industriale ed industrioso siamo diventati un popolo di commercianti e ci siamo messi a rivendere i prodotti asiatici. Mi domando che cosa resta oggi del nostro orgoglio, del nostro ingegno e della capacità di distinguerci dal resto del mondo. Mi chiedo se ci sia la volontà di tornare a crescere a piccoli passi, proprio come una volta. Una cosa è certa, in tanti hanno vissuto per anni al di sopra delle loro possibilità. Oggi non sappiamo che cosa siano l'umiltà e lo spirito di sacrificio e, nel nome del progresso, siamo impegnati a batterci per ideali che non fanno nemmeno parte della nostra cultura e delle nostre tradizioni, mentre perdiamo di vista i veri punti di riferimento. In sostanza perdiamo terreno, mentre quelli che una volta erano paesi in via di sviluppo vanno avanti perché hanno altro a cui pensare... A fare il resto purtroppo ci hanno pensato l’euro e la grande finanza.

 

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